
Secondo ultimissime indiscrezioni Antonio Esposito e Biagio Amati trattano la cessione del 60% a favore del primo con il rimanente 40% diviso tra Amati e alcuni soci attuali. L’accordo verrà ratificato non prima del 15 Marzo,in attesa di una risposta definitiva del Gruppo Bse. La soluzione della vicenda a questo punto non potrà più subire rinvii per via delle prossime scadenze ,alle quali bisogna far fronte nel mese di Aprile,per non incorrere in penalizzazioni e al risarcimento degli euro ricevuti da parte della lega.Ma chi è Antonio Esposito: Nato a Rimini ma di origini napoletane il quarantunenne Esposito ha interessi nel settore della telefonia – con i marchi “3” e Wind con una trentina di negozi delle compagnie nel Lazio – e in quello immobiliare. E’ inoltre partner del gruppo Sarni che è a capo di una catena di autogrill e aree di servizio sparse in tutta Italia. Intanto il previsto c.d.a. convocato per Sabato dal presidente Amati,viene posticipato al 15 Marzo alle ore 18.30
Dalla padella alla brace. E Rimini ai riminesi?
Battiam battiam le mani arriva il direttor
sauber siamo già brace
@sauber siamo già brace
Totonno facci sognare!!!
Gli avvoltoi aleggiano sulla carogna del Rimini…….
SAI CHE PUZZA!!
Da come leggo i giornali dopo aver detto ogni giorno domani si firma prendendo a tutti per il culo, hanno già sposato Esposito, un altro che dice domani si firma. Ma quando finisce stò teatrino?
Dai TOTO’ salvaci tu……..Rimini ai riminesi ?!?!?!?!?!?!?!?!
E AMATI DISSE : “FINALMENTE IL RIMINI AI RIMINESI…..”, incapace e dilettante hai rovinato 100 anni di storia ! VATTENNE IMMEDIATAMENTE !!!!!
I tifosi riminesi, attraverso questo comunicato, espressione dell’assemblea della tifoseria del 7.3.2013, intendono esprimersi rispetto alle problematiche che stanno condizionando negativamente la stagione in corso.
I tifosi – clubs attivi e semplici appassionati – pur riconoscendo che l’andamento dei risultati è decisamente insoddisfacente, vogliono ribadire il loro sostegno incondizionato a giocatori e tecnici, così come già fatto nell’incontro avuto con la squadra la scorsa settimana. Si avverte la necessità di un’unità di intenti tra tutti: se da una parte i tifosi cercheranno di farsi sentire “in positivo” sia in casa che fuori, partecipando in modo consistente alle trasferte, si chiede anche alla stampa di dedicare più spazio al campo ed alle partite e meno alle questioni societarie, visti i danni prodotti dalle notizie filtrate su possibili cambi di proprietà.
In particolare invitiamo quella parte del mondo dell’informazione riminese che ama pescare nel torbido a modificare la linea intrapresa sin qui, una linea fatta di sensazionalismo e di polemiche spacciate per giornalismo d’assalto, che ha favorito nervosismo e divisioni in una tifoseria provata da anni difficili e quindi non più disposta a tollerare e tacere. La manifestazione di astio e simpatie personali non deve pertanto sostituire il sacrosanto diritto di critica, da svolgere però in modo corretto e rispettoso della verità e dell’intelligenza dei tifosi.
In generale, al di là delle responsabilità di giocatori e staff tecnico, ha certamente nuociuto grandemente su tutto la situazione venutasi a creare all’interno della società, che ha condizionato in negativo la squadra. Dispiace inoltre sapere che ad essere colpiti sono stati anche gli anelli deboli della catena, i lavoratori su cui si fonda il quotidiano.
Apprendiamo dalla stampa che importanti decisioni in merito ad un possibile passaggio di proprietà sarebbero prossime. I tifosi non possono e non vogliono schierarsi ad occhi chiusi con o contro nessuno; chiedono però che tra i criteri di scelta che la proprietà adotterà trovino spazio il più possibile, oltre alle logiche e naturali valutazioni economiche, anche aspetti come il progetto sul futuro del Rimini ed una valutazione attenta agli scenari futuri di prima squadra e settore giovanile. Siamo consapevoli della situazione di difficoltà in cui si trova la proprietà nella prosecuzione della gestione sportiva, ma allo stesso tempo la invitiamo con forza a consegnare il nostro Rimini in mani solide e sicure. Riteniamo che ciò debba essere garantito ad una tifoseria che con la passione e con i numeri si è schierata sin dalla prima ora, in quella difficile e pesante estate del 2010 che tutti ricordiamo, al fianco di questa dirigenza, sposandone e sostenendone il progetto e contribuendo al suo successo.
L’impegno di un CDA e di una presidenza infatti non termina al momento della cessione, ma riguarda anche il proseguimento della vita della “creatura”che hanno fatto nascere, hanno riportato tra i professionisti ed ora si apprestano a consegnare ad un nuovo “padre” che deve essere capace di farla crescere sempre meglio, in modo tale che essi ne escano da vincitori e chiudano la bocca ai detrattori. Il Rimini quindi deve essere messo in mano ad una società che abbia in mente un progetto dotato di gambe per camminare e a persone la cui storia personale faccia credere ad un futuro positivo e non faccia invece temere ulteriori ridimensionamenti e fallimenti. Siamo certi però che il senso di responsabilità e l’amore per la maglia non verranno meno in persone che in questa città vivono e svolgono la loro attività lavorativa.
In conclusione, la tifoseria unita vigilerà su quanto faranno tutti coloro che sono stati chiamati in causa finora, auspicando da loro le dovute risposte e sperando che anche l’amministrazione comunale, che non può non avere a cuore la più giusta conclusione della vicenda, faccia lo stesso. TESTO REDATTO IERI SERA , DAI TIFOSI , NELL’ASSEMBLEA.
Andate a ca.ga.re ! Dove eravate nel 2009 quando c’era da difendere la Cocif ?
Erano a mangiare la saraghina in piazza Cavour.
ATTILA,scusa ma a cagare ci vai tu e mi raccomando,fanne tanta 🙂 🙂 🙂